Croce e delizia

Avverto subito, sarò stereotipato.
Ma questo fine settimana in Italia mi ha suscitato le emozioni tipiche dell’emigrante nei confronti dell’Italia.
L’accoglienza è stata brutale, problemi ridicoli per ottenere il passaporto risolti in maniera altrettanto ridicola, code infinite a Malpensa per ottenere un biglietto, siparietti deprimenti al bar tra camerieri e avventori, con la ciliegina sulla torta di un ingorgo apocalittico sabato intorno a Bologna, che ci ha fatto perdere l’intera messa del matrimonio a cui stavamo andando, costringendo altre persone addirittura a tornare indietro, veramente una follia. Alla fine Bergamo-Bologna 7 ore, e solo grazie a percorsi alternativi ad altissimo rischio!
Però poi – a parte le radici che comunque si fanno sempre sentire – decidi di cambiare itinerario e subito ti trovi immerso in paesaggi eccezionali, arrivi nel rifugio in cui si festeggia e domini una valle di bellezza incredibile, circondato da amici e persone che ridono e si divertono, e comunque capisci che ti stai perdendo qualcosa.
E questo da un lato mi riconcilia con l’Italia, dall’altro mi fa ancora di più rabbia, che comunque questo paese non riesca mai a essere normale in nulla, e che ce lo gestiamo e lo facciamo funzionare così male, per di più dando sempre la colpa a qualcun altro.
Come dicevo è solo una serie di ovvietà, ma stando all’estero le riflessioni su come funzionano le cose da noi sono stimolate da continui paragoni e differenze, e mai come questa volta avevo percepito in maniera così netta e violenta il contrasto continuo da amore e odio, bellezza e inefficienza, umana grandezza e umana miseria.

Nota a margine: dopo il fine settimana me ne sono venuto a Skopje, dove rimarrò per tre settimane a godermi il caldo pazzesco e il traffico cittadino. Spero comunque di approfittarne per esplorare un po’ questa nazione misteriosa. E mangiare tanta carne!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che questa sia la constatazione che l'italiano dà il meglio di sè tra gli stranieri e il peggio di sè tra gli italiani.
Personalissima opinione che comunque mi sta dando sempre di + tristissime conferme!!
Viva l'Italia, non gli italiani.

sdn ha detto...

Alla fine ho il sospetto che senza la croce non ci sarebbe la delizia. Sono legati, parte di un tutto. Non ci sarebbe questa bellezza... anzi... questo fascino se non fossimo poi così stronzi dentro... e se non è così perderemo tutto a breve.

BA'AL ha detto...

Fammi il fantacalcio su bellezza e qualità della vita Milano-Skopje. Tanto per gettare benzina sul fuoco della tua dialettica.