Londra, caput mundi?

Parto dalla fine, e dalla cosa che mi ha sconvolto di più. Ok, si sa che Londra è una città cara, ma... basimento e stupore generale, una corsa di metropolitana, singola, da un posto a un altro (naturalmente in zona uno, perchè se si va in periferia chiaramente il prezzo sale) costa la bellezza di 4 sterline! 6 Euro! Questi sono pazzi.
Poi ci sono anche dei bellissimi ed efficentissimi bus notturni, ogni quarto d’ora, questi costano solo 2 sterline. A corsa, se devi cambiare paghi due volte.
Penso al Giosa quando ha fatto il lavapiatti a Londra che guadagnava... quanto? 6 sterline all’ora? Roba che se vai e torni in metro ti parte tutto quello che hai guadagnato nella serata!
Per il resto Londra me la ricordavo veramente pochissimo, quasi nulla, e queste due visite nell’arco di poco più di un mese mi hanno abbastanza stupito. E’ una città assolutamente caotica e disorganica, in cui le centinaia di anni di storia e prosperità hanno lasciato tracce ovunque in maniera assolutamente non pianificata. Per cui tutto è mischiato, edifici storici, case a traliccio seicentesche, palazzoni eleganti ottocenteschi, centri commerciali di vetrocemento... tutto insieme in una commistione unica, per una delle poche città che è stata di continuo al centro del mondo a modo suo per gli ultimi tre o quattrocento anni. E il tutto è poi riverniciato di una patina di modernità, insegne colorate ovunque, colonizzazione americana di ritorno. Buffo che abbiamo l’immagine degli inglesi conservatori e attaccati al passato, quando invece pare che non rispettino veramente nulla, quantomeno a londra l’idea di preservare il centro storico omogenero è totalmente assento.
Però il risultato è pulsante, vivo a tutte le ore del giorno e della notte, caotico e multirazziale, brutto ma affascinante, squallido e stiloso contemporaneamente, sicuramente molto vitale. In definitiva ti dà l’impressione di trovarti al centro di qualcosa, di essere dove le cose succedono. God Save The Queen!

Vinicio cammina con me

Eh sì, poco turismo e il blog langue... d’altronde poco da raccontare, si prosegue la vita lettone, e qui sembra arrivata la primavera (coi suoi confetti di virtù...), mentre pare che in Italia sia tornato il freddo. Un po’ per uno!

Qua si sta bene, si passeggia volentieri e ci si gode la città. Questo we si vola a londra con la morosa, bisogna ben tenersi in movimento! Certo una meta meno originale del solito, ma magari qualcosina da raccontare ci sarà, in fondo sempre di viaggio si tratta... no, il muschio su questo sasso non ci cresce!


Di ritorno

Eccomi di ritorno “a casa” in quel di Riga. Le impressioni su Skopje sono state abbastanza confermate dalla settimana trascorsa: posto povero e sgarrupato, ma in buona sostanza più simile all’Italia rispetto alla Lettonia, a livello di paesaggio, di clima e di gente.
Poi chiaramente la percezione è molto parziale, e le sensazioni positive avute trascorrendo un po’ di tempo con i locali, e anche con i colleghi indiani che sono sempre molto amichevoli, non fanno dimenticare la povertà vista, le tensioni etniche con gli albanesi piuttosto evidenti nei discorsi di tutti, le molte facce poco rassicuranti, le torme di mendicanti, i bambini zingari che assaltano i turisti... insomma non proprio un posto rassicurante.
Purtroppo non sono riuscito a vedere bene la città dati gli orari del viaggio e del lavoro, ma ho fatto due passi nella parte vecchia, dominata da un forte, in cui è evidente la lunga dominazione turca con tre o quattro moschee che svettano sul panorama. Devo dire che la cosa mi ha colpito particolarmente, perchè si innesta in maniera piuttosto brusca rispetto alla normale città est europea che è la parte moderna, stupisce abbastanza. Il centro storico comunque è molto piccolo perchè la maggior parte è stato distrutto da un terremoto, e il resto della città è generalmente squallido.
La cosa migliore è stata la cena macedone: loro hanno il culto della carne e ne sono orgogliosi, hanno piatti e porzioni enorme sempre e solo a base di carne... il tutto innaffiato da abbondanti dosi di Rakja (la grappa locale), con cui pasteggiano allegramente... a me sprovveduto occidentale hanno concesso di bere del buon vino locale. Comunque una piacevole convivialità da cena tra amici che, devo dire, da queste parti manca un po’. Insomma, bello ritrovare qualcosa di mediterraneo e di sud del mondo, decisamente, anche perchè a tavola eravamo un italiano, tre macedoni, un indiano e due tailandesi... i due lettoni erano in schiacciante minoranza!


Passaggio a Sud-est

Dopo 48 ore in Macedonia arrivo con le prime impressioni. In realtà sono molto superficiali perchè sono arrivato domenica notte, e poi la maggior parte del tempo l’ho passata in ufficio. Ieri sera abbiamo mangiato in centro ma non ho avuto tempo di girarlo, per cui non ho ancora visto la parte vecchia nè quella centrale più di tanto.
Comunque arrivando dalla Lettonia le cose che colpiscono in positivo sono parecchie, nel senso che il paesaggio e il clima sono sicuramente molto più simili all’italia, per cui al primo impatto sembra quasi un ritorno a casa. Cielo azzurro ma velato, 15 gradi, città circondata quasi completamente da colline... non avete idea di quanto è piatta la Lettonia!
E anche un giro al supermercato è confortante, c’è frutta e verdura, molti prodotti italiani... insomma alla fine è un posto più mediterraneo (pur essendo uno staterello al 100% montuoso e senza sbocchi sul mare).
Poi la città in sè è estremamente meno bella di Riga, e sicuramente molto ma molto più povera: molte case non finite, capita spesso di vedere carretti a cavallo per strada, e il parco circolante è costituito per almeno un terzo da vecchie e scassatissime Yugo. Comnque anche qui segni evidenti di sviluppo recente, con costruzioni nuove sparse qua e là, e segni di benessere a macchia di Leopardo. Certo la strada da fare è ancora tanta, e la gente è parecchio povera, ma sembra che si stiano muovendo bene. Certo le tensioni etniche sono palpabili, pare di capire che la città sia divisa in quartieri, odiano gli albanesi e i greci in maniera notevole, e nel 2001 sono stati sull’orlo della guerra... comunque a girare sembra tutto tranquillo, anche se bisogna sapere dove non andare e il quartiere albanese mi hanno caldamente consigliato di evitarlo.
Comunque ero un po’ impaurito di trovarmi in un posto veramente brutto e deprimente, invece direi di no, e anche l’accoglienza è stata buona, anche se per ora non ho avuto molto a che fare con i locali fuori dal lavoro. Ma domani e dopo hanno promesso bisboccia, per cui sarà l’occasione di approfondire un po’.
Per ora niente foto perchè non ho ancora visto nulla che valga la pena, e perchè sono in giro sempre solo con il buio. Mi sa che non ci sarà un gran che per tutta la settimana.


Lettonia più profonda

Secondo giro nel cuore della lettonia, questa volta Cesis, che la Lovely Planet spacciava come antica città medievale lettone che più lettone non si può... in realtà è un po’ una sòla, anche se c’è un castello molto bello. Il resto della città però non dice molto, tranne una via centrale bellina con case antiche e negozi. In più, dopo un venerdì di sole stupendo, ovviamente oggi ha tirato fuori una giornata grigia e triste con tanto di pioggerellina, un classico.

Il castello comunque bello, composto da una parte settecentesca con annesso museo, e una parte medievale diroccata. La cosa più simpatica è che per visitare il rudere medievale ti danno un elmetto da cantiere e una lanterna con una candela dentro, e ti dicono: vai! Non c’è illuminazione, e quindi nelle scale cieche per salire sulla torre c’è solo la luce della lanterna. Suggestivo ma si rischia anche di rompersi l’osso del collo! Poi c’è anche una sala sotterranea in cui ci si cala con una scala a pioli metallica, anche qui a rischio scivolone!
Insomma bello godersi le rovine senza sbarramenti, transenne e quant’altro, anche se non so se valeva la pena di farmi due ore di treno (per novanta km... quasi peggio delle fs. Quasi perchè almeno qui i loro lenti orari li rispettano).
Domani si parte alla volta della misteriosa Macedonia. Parto ottimista lasciando qui sciarpa, scarpe pesanti e maglioni, speriamo in bene, voglio anche io la primavera anticipata che vi state godendo tutti!

Aria nuova!

Si, è arrivata la primavera... forse. Comunque di giorno siamo stabilmente sopra zero, con belle giornate e davvero aria di primavera, bello andare in giro senza berretto! Devo dire che questo sentore di primavera mi fa venire un prurito di sella piuttosto amaro... Di notte comunque gela ancora, e la Daugava continua a essere ghiacciata (e si vedono ancora le tracce del sentiero che fu). Mi chiedo se il digelo sia come a Cicely, con tutti che diventano nervosissimi in crescendo fino alla rottura dei ghiacci...
Comunque domenica si parte da Riga, destinazione Skopje, Macedonia, per una settimana! Decisamente questo lavoro mi sta danso la possibilità di esplorare angolini d’Europa ben nascosti. Sempre che non mi annullino il viaggio anche questa volta all’ultimo momento. Comunque vedremo, c’è la possibiltà che poi io passi là qualche mese in primavera, per cui sono particolarmente curioso di vedermi questo posto dimenticato in mezzo ai balcani.
Vedremo insomma, cercherò di fare foto e di tenervi aggiornati. Insomma il Blog amplia i contenuti, mica sempre solo ghiaccio e Lettonia! A proposito di ghiaccio celebro la fine dell’inverno con il nuovo fondale glaciale... indovinate un po’? Sì, è proprio il fiume, quello lì che passa in mezzo alla città... si, insomma, avete capito.

Turismo Visuale

Piccolo post di aggiunta, per inserire una foto del fine settimana scorso, grazie ad Alex potete ammirare il vostro eroe impavidamente appollaiato sul mare ghiacciato... i mucchi di ghiaccio sono in pratica formati dalle onde che depositano acqua sul ghiaccio alzando il livello. La mia macchina fotografica fortunatamente nel frattempo è tornata, grazie all'assistenza Canon... viva la globalizzazione!
Invece devo sottolineare che nessuno mi ha segnalato nulla (vergogna) il fatto che Al Bano a San Remo abbia duettato con una band lettone! Qua sono tutti incazzati, e dicono che doveva vincere lui secondo il volere del pubblico, ma è stato boicottato dalla giuria pagata dall’industra discografica italiana, che non vede di buon occhio che vendano utilizzati musicisti stranieri. Ognuno ha i complotti che si merita...
Io ho tentato di spiegare che Al Bano in Italia non gode esattamente i favori delle elite intellettuali, ma poi per non fare la figura del solito paese dominato dai comunisti (che qua stranamente sono molto poco popolari) ho lasciato perdere. Tra l’altro non vorrei in nessun modo avere un influsso negativo sulle vendite del grande concerto per la festa della donna che l’ottimo Carrisi terrà a Riga (insieme ad altri pezzi da novanta quali i Ricchi e Poveri), ci mancherebbe, sosterrò fino in fondo la musica nazional(popolar)e!
Vabè, per mantenermi un minimo in linea con il tema del Blog vi parlo del mio argomento preferito, la Daugava: le piogge di questo weekend hanno lavato via tutta la neve ma il ghiaccio è rimasto, quindi in pratica adesso è tutto un lastrone di ghiaccio tipo pista di pattinaggio. Meno invernale della neve perchè il colore è scuro e simile a quello dell’acqua, ma comunque scenografico.


Si, le temperature si sono alzate e ha piovuto, e la città è inondata di neve che si scioglie, con le papere in festa che sguazzano nelle enormi pozze formate nei parchi cittadini, in attesa di potere tornare a sguazzare nel fiume e nei canali, che al momento sono appunto ancora congelati... no, non è un laghetto, è una enorme pozzanghera dove c’era un prato innevato. Purtroppo Sara ha quindi visto la città sotto la pioggia, direi al suo peggio per un turista come estetica, ,ma almeno la temperatura era sopra zero, che non è male. Comunque pare sia piaciuta, sicuramente io sono stato felicissimo della visita. Certo così poi il lunedì è ancora più duro!