Elezioni

Qui domenica si vota.
Io per sicurezza me ne scappo in montagna (Osògovo, per gli amici Ovosòdo, al confine tra Livorno e la Bulgaria – seguirà report), ma qua le note di colore non mancano.
I partiti sono divisi etnicamente, ce ne sono un paio albanesi e qualcuno in più macedone. Quelli albanesi grosso modo corrispondono a due clan diversi di guerriglieri, l’ultima volta che hanno discusso tra loro in parlamento è finita a spari tra le rispettive guardie del corpo...
Non ho approfondito molto francamente, qua la gente è totalmente schifata dalla politica, molto più che in italia, diciamo che Beppe Grillo passerebbe praticamente per un militante; quindi non ho molto modo per capire dove tira il vento, ma tutti danno per vincitore l’attuale primo ministro, quindi non ci dovrebbero essere grossi cambiamenti.
In compenso questa settimana ogni sera un partito diverso aveva organizzato una manifestazione nella piazza principale di Skopje. Quindi ogni giorni si son visti pullman e macchine convergere verso il centro, tutti strombazzando carichi di gente che si sporgeva dai finestrini sventolando bandiere, ognuno quella del suo partito più quella macedone per i macedoni o quella albanese per gli albanesi. La quale cosa in sè è degna di nota, i membri di un partito che sventolano la bandiera di un paese straniero, mica male no?
Comunque l’impressione generale è quella di vedere dei fan che vanno ad una partita di calcio più che dei militanti che vannoa un comizio. Il che può dare la misura di come mai finisca così spesso in rissa. Diciamo che la gente della strada è molto lontana dalla politica, ma quelli che son dentro ci mettono un sacco di passione. Pure troppa, visto che ho sentito frasi del tipo ‘speriamo che nessuno si metta a sparare se no di entrare nella Nato ce lo sognamo per altri trent’anni!’.
Già, perchè qua tutti odiano la Grecia, odiano gli albanesi, odiano chi supporta l’indipendenza del Kosovo, però non vedono l’ora di entrare nella Nato e soprattutto in Europa, e di potersi muovere liberamente. La strada è lunghetta.


Il tema prediletto di me che son reietto

A circa 10 km da Skopje c'è la più grande comunità Rom d'Europa, la municipalità di Shutka, dove vivono circa 10 mila Rom, ed è Rom pure il sindaco.
Non ci sono ancora riuscito ad andare, ma mi dicono che sia decisamente un'esperienza, e che sembra di andare in India. E in effetti i molti zingari che si vedono in città sono scurissimi di pelle, sembrano proprio indiani.
In generale fanno le solite cose, chiedono l'elemosina, lavano i vetri ai semafori eccetera, e sono piuttosto ben tollerati dalla popolazione macedone, troppo impegnata a dare addosso ad Albanesi e Greci per prendersela pure con gli Zingari (certo dategli una settimana di Tg1 e partono le molotov anche qui...).
Ma c'è un geniale elemento di innovazione nell'integrazione dei Rom nel tessuto sociale: qui sono impegnatissimi a raccogliere la spazzatura.

Ecco la fase di raccolta, direttamente dal cassonetto

Purtroppo per noi incapaci l'equazione spazzatura più Rom fa subito pensare a quel disastro che è Napoli; qua invece le due realtà si integrano perfettamente. In pratica gli Zingari arrivano in città con i loro carri trainati da cavalli, si tuffano nei cassonetti ed estraggono dai sacchi – buttati dentro senza alcuna raccolta differenziata, va sottolineato – quello che gli interessa. E sono molto selettivi: alcuni banalmente recuperano roba riutilizzabile, ma altri si riempiono il carretto solo di bottiglie di plastica, altri solo di lattine, altri di carta eccetera. Raccolta differenziata a posteriori: è assolutamente geniale, nessuna menata in casa, un solo sacco come ai bei vecchi tempi, e poi ci pensano loro a differenziarla dopo!
Rimane solo da capire cosa poi ci facciano con questa roba. Alcuni macedoni interpellati al riguardo mi hanno detto che i capifamiglia che mandano in giro i familiari a compiere il lavoro (chiaramente faticano donne e bambini, dettagli) fanno collezione di 'cose', per cui c'è quello che è campione delle bottiglie di plastica perché ne ha più di tutti, quello che è campione delle lattine e così via. A me pare un filo più probabile che ci sia qualche lungimirante del comune che gli paghi la roba un tot al chilo per poi riciclarla, ma mi sa che sono un inguaribile ottimista; in ogni caso tutto questo ciclo funziona a meraviglia e in perfetta armonia. Certo Skopje non sembra ancora Zurigo, ma diamogli un pochino di tempo insomma.
In ogni caso l'amara constatazione che mi viene da fare è che forse ma forse il problema dell'Italia non sono i romeni ma gli italiani, e che il problema di Napoli non sono i rom e i rifiuti, ma i Napoletani. Certo questo il Tg1 non lo dirà mai, d'altronde il ruolo del piagnone e della vittima ci si adatta tanto bene... certo se poi la vittima può rivalersi su qualcuno di più debole chiaramente ci va a nozze, e via coi pogrom.
Mala tempora currunt.

Finita la caccia si torna a recuperare il carretto
e via verso il prossimo cassonetto


Cosa amo del vivere a Skopje

Andare a fare una passeggiata nei boschi fino ai mille metri del Vodno partendo a piedi da casa.
Incontrare amici di amici in vetta che ti offrono allegramente wurstel alla brace.
Tornare a casa alle 5 di domenica, trovare il negozio sotto casa aperto e comprare mezzo chilo di gelato e mezzo chilo di fragole per la merenda. Priceless.

Assiette de cruditès


Ma quanto sono fotogenici i pomodori di mare?

Post a ritroso, nel tempo.
Terminata la settimana Nantese rimangono le foto, soprattutto quelle di sua maestà l’oceano. Dove siamo tornati sabato, in compagnia dell’ottimo Resta che ha cavalcato la Guzzi da Grenoble per venirci a trovare. Come minimo per ricambiare dovevamo portarlo sull’oceano per la prima volta nella sua vita (per lo meno su questo versante dell’atlantico). Questa volta la meta è stata la pointe de saint-gildas, sempre nelle vicinanze di Nantes. Altro posto molto bello, in questo caso più rocce che spiagge, e questo ci ha permesso di vedere un assiette de crudités allo stato brado: tonnellate di cozze (giovani – la stagione della piena maturità è giugno), ostriche, pomodori di mare, patelle e, beh, conchigliame e molluscame vario.
I francesi presenti erano quasi tutti impegnati a rimettere le cose al loro posto, e a riportare il conchigliame alla sua forma naturale (l’assiette de crudités appunto), armati di coltello e paniere; noi ci siamo limitati a una gratificante passeggiata con chiacchierata annessa.
Prossima meta: mediterraneo.


Francesi un po' cozze

Ah, per la cronaca gli europeisti le elezioni le han vinte in Serbia, ma non hanno i numeri per governare... tutto il mondo è paese, ma alcuni posti sono più paesi di altri.

Malgrado Belgrado

Di ritorno dalla Francia ho approfittato di un comodo cambio di aereo a Belgrado (7 ore da aspettare) per visitare la città.
Devo dire che sono rimasto molto sorpreso in positivo; non sapevo bene cosa aspettarmi ma di certo non pensavo di trovare una città a questo livello: elegante, ricca ed ordinata, mi ha fatto rendere conto di quanto sgarrupata sia Skopje.
Il centro città è molto bello: ci sono alcune vie ottocentesche decisamente mitteleuropee, e l'impressione generale è decisamente austroungarica: il fatto di trovarsi sul versante nord dei Balcani si fa sentire tutto. La città sorge sulla confluenza della Sava nel Danubio, e termina con una fortezza sulla cima della collina proprio sulla giunzione dei fiumi, da cui si gode una vista splendida sull'isola sottostante, molto grande e completamente intatta, lasciata a parco e dominata dalla natura.
Sono stato accolto da dei ragazzi contattati tramite couchsurfing, che mi hanno mostrato la città, fatto girare un po' il centro e portato nei punti salienti, con il tipico spirito accogliente e ospitale che anima questa comunità, veramente una di quelle cose che ti danno un po' di fiducia nel genere umano.
Tra l'altro oggi si vota per le elezioni, e lo scontro è praticamente un referendum tra chi si vuole integrare nell'unione europea e chi invece vuole portare avanti una politica isolazionista. L'argomento è caldissimo e qui la politica si vive decisamente con passione da stadio un po' come da noi, e i discorsi gira e rigira cadevano sempre sull'argomento, soprattutto quando io raccontavo dei miei viaggi continui e loro non perdevano occasione di lamentarsi del fatto che gli serve un visto per andare ovunque... inutile specificare che tutti i presenti speravano in una sconfitta dei radicali ed in una integrazione europea. Ma deve passare la nottata.
In ogni caso a questa città bisognerà proprio dedicare un intero fine settimana da Skopje, possibilmente con macchina fotografica al seguito!

Perchè amo l'oceano

Non lo so, in effetti.

Da buon montanaro non sono mai stato particolarmente attratto dal mare, dalla spiaggia, dalla vita balneare. Ma l'oceano mi ha conquistato fin dal primo incontro in quel di Arcachon ormai parecchi anni fa, e ultimamente ho una attrazione veramente profonda per il mare in generale e per l'oceano in particolare, una invidia profonda per chi ci abita vicino e può permettersi passeggiate sulla spiaggia in ogni momento.

Continua a piacermi poco la classica vita di spiaggia, ma il mare nelle mezze stagioni è splendido, soprattutto quando il clima atlantico offre una rara giornata di sole e di caldo, addirittura da abbronzatura. E quindi ne ho approfittato per delle bellissime camminate con Patrizia al seguito (mentre la studiosa, beh, studiava) lungo le spiagge di Pornichet prima e Saint Brevin. Niente di che, solo lunghe camminate sulla spiaggia, zone anche abbastanza popolate di seconde case e con un po' di gente sulla spiaggia, chiaramente molto distribuita sulla vastità della costa. Ed è proprio un gran bel modo di staccare e svuotare la testa di pensieri, tra la sabbia e l'acqua.