Giù al Nord

Eccoci per la terza e ultima parte del resoconto di viaggio. Non ho raccontato molto ma al momento la mia testa è tutta concentrata qui, abbiamo appena firmato il contratto d'affitto per la casa nuova, e adesso c'è da pulire, imbiancare, sistemare il giardino, mille cose da affrontare al solito con la più totale inesperienza. L'India in tutto questo sembra un ricordo davvero lontano!
Comunque la terza parte è stata nel nord dell'india, nei posti più classici dove vanno la maggior parte dei turisti, e pur con gli inconvenienti che questo comporta le cose da vedere giustificano tutto.
Salutato Harsha e tutta la ciurma sono volato da Bangalore a Jaipur, e da qui è iniziata la mia esperienza nord-indiana. Questo secondo inizio è stato traumatico quasi quanto il primo: a Jaipur i vari ngozianti, commercianti e mendicanti sono veramente troppo insistenti, e la città vecchia molto più grande di quanto mi aspettassi, oltre al fatto che la sua struttura a scacchiera paradossalmente aiuta a perdersi più di quanto non serva ad organizzare le idee. Tra le mete famose è stata quella che mi ha lasciato di meno, sicuramente molto belli i palazzi della città rosa, ed eccezionale il forte di Amber, però non c'è mai stato il feeling giusto con la città.
La tappa successiva è stata Agra. E' vero come molti dicono che la città è orribile, ma d'altra parte non è vero che c'è solo il Taj Mahal: anche il forte e le tombe dei Moghul sono davvero qualcosa di eccezionale. Al Taj Mahal, seguendo il consiglio della guida, ci sono stato all'alba: la levataccia è più che giustificata dalla bellezza dello spettacolo del vederlo emergere dall'oscurità (dal terrazzo dell'hotel mentre facevo colazione), e poi vedergli cambiare colore passo passo mentre il sole si alza, una cosa di quelle che davvero mi rimarranno impresse.
Da lì mi sono mosso a Gwalior, dove mi attendeva Om, un altro ex collega, con cui sono stato solo due giorni ma che mi ha offerto un altro splendido esempio di ospitalità indiana, e un altro assaggio di vita familiare indiana (e la conseguente enorme discriminazione delle donne, ma se riesco ci torno con un post apposito). Oltre alle attrazioni turistiche (praticamente solo il forte, che però è notevole nella sua enormità) Om mi ha anche portato alla fiera della città, che è la somma di una fiera campionaria con un luna-park. Il tutto ovviamente gremito di gente. Anche qui non si vedeva una faccia europea a pagarla, e il culmine è stato il Pozzo della Morte: una specie di mezza botte del diametro di una decina di metri; il pubblico sale sulla sommità e guarda il fondo, dove ci sono due macchine e due moto, che quando partono iniziano ad arrampicarsi sulle pareti fino a girare in verticale sulle stesse, a pochi centimetri dai nostri piedi, facendo acrobazie al volante e al manubrio, il tutto nello stordimento causato dal rumore e dai gas di scarico... esperienza veramente indimenticabile!



Tappa successiva Varanasi (o Benares), la città sacra che sorge sul Gange. Mi aspettavo follie da questa città invece, a parte le pire funebri che fanno una certa impressione, per il resto non è più assurda delle altre. In compenso l'atmosfera è veramente particolare, sia nelle stradine della città vecchia, che nelle gradinate che scendono al fiume, che nei mercati., e pur essendo un posto con molti turisti riesce a trasmettere un senso di autentictià unico. Ci sono celebrazioni religiose ad ogni angolo e il tutto è veramente suggestivo, e anche qui il momento culminante è stato godersi l'alba sul fiume, da una barca a remi: il sole sorge sulla sponda deserta del fiume e si riflette nel fiume infuocando tutto il panorama, e illuminando di rosa la città che sta sulla sponda opposta, veramente eccezionale.
Ultima tappa è stata Delhi, la capitale, in cui ho potuto ammirare la folle complessità del centro storico e la ancora più folle grandiosità megalomane degli inglesi, che ancora nel '900 si permettevano di costruire dal nulla una città gigantesca, con al centro un palazzo più grande di Versailles (e anche più brutto, ça va sans dire...), il tutto a pochi passi dall'intrico di viette della vecchia Delhi.
Questa è la fredda cronaca, per aneddoti e approfondimenti rimando a un improbabile futuro, o a uno spero più probabile incontro a quattr'occhi con tutti voi, io me ne torno a cercare consigli online sul perfetto bricolage!
Ah, certo, qui trovate le foto del nord della terza parte del viaggio, e per i più pigri ho selezionato cento foto cento per una panoramica rapidissima su quello che ho visto, e sono qui.

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