Spunti

"Quando un popolo, divorato dalla sete di libertà, si trova ad avere capo dei coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei suoi più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni. Ed avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, un servo; che il padre impaurito finisce col trattare il figlio come suo pari e non è più rispettato; che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui, che i giovani pretendono gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi e questi, per non parere troppo severi danno ragione ai giovani.
In mezzo a tanta licenza nasce e si sviluppa la malapianta: la tirannia. Infatti ogni eccesso suole portare all'eccesso opposto, sia nelle stagioni che nelle piante che nei corpi, e a maggior ragione nei reggimenti politici.
Dal libro 8° della Repubblica di Platone.

Ho letto questo brano citato da Panagoulis in “Un Uomo”, della Fallaci. Non avevo mai letto nulla di suo a parte i deliri di vecchiaia che a quanto pare non rendono giustizia a quanto ha scritto prima. Leggere “Un Uomo” significa farsi letteralmente prendere a schiaffi dalle pagine del libro dall'inizio alla fine, riflettere, pensare. E in qualche modo riscoprirsi vivi. Un libro da leggere, consigliare, diffondere, far leggere a scuola.
La frase di Platone mi ha colpito ed è in qualche modo confortante, ci pare sempre di essere alla fine della storia, che le spirali ci portino sempre più in basso, e invece ecco qua descritta la nostra situazione da un greco di 2500 anni fa. E senza neanche parlare di televisioni!


3 commenti:

Anonimo ha detto...

KFD

Anonimo ha detto...

Vecchia Ciabatta

Anonimo ha detto...

fucking bruges