London calling

Stavolta causa sovraffollamento siamo finiti ben in periferia, zona 3 della metro. E’ molto strano come tutto riesca ad essere molto tipicamente inglese (le case basse, l’architettura, i bus rossi...) ma anche incredibilmente esotico e multietnico. Non so come si colloca Walthamshaw nella scala delle periferie degradate, ma certamente mi aspettavo peggio. Ovviamente non è proprio bello, le strade spesso danno l’idea del souk e i negozi sono molto poveri, e la gente anche, ma il tutto da’ una certa impressione di operosità e di vitalità, e non c’è quella sensazione di calma asfittica che spesso danno le periferie degradate.

Anche la rete dei trasporti è qualcosa che va al di là della normale comprensione. Si, la metropolitana è fantastica e va dappertutto, ma questa volta mi sono addentrato nella giungla dei bus, che sono frequentissimi e capillari nella copertura del territorio. Talmente capillari che non esiste nemmeno una cartina con i percorsi, perchè sarebbe un lenzuolo. Tutta la rete è organizzata con una serie di centri nevralgici, e ognuno di essi ha la sua brava cartina schematica. E i centri sono più di trenta! Da perderci la testa, meno male che c’è l’ottimo sito internet, veramente realizzato benissimo, anni luce avanti.
Insomma un cosmo a sè, e mi ha fatto piacere esplorarne un pò anche le parti periferiche.

2 commenti:
Guarda, manca un po' di fumofumante ma persino i nuvoloni direi che son quelli..........mitticcoooo!!!
Un pezzo di stroia della musica psichedelico/popolare.
Certo manca qualche "maiale al volo".......
N'altra volta??
Ma sempre a Londra state?
Ah, c'è un nuovo volo diretto low cost Roma-Riga.........
Posta un commento