
Il pippone socio-politico, parte prima. Politica estera.
Altrimenti detto: la ricerca delle medie sulla Macedonia.
Di Balcani si parla spesso al tiggì, dalla guerra in Jugoslavia in poi, e si fa un po’ fatica a capire cosa ci succede davvero. Non che a starci si capisca meglio, intendiamoci. Qui l’impressione è di normalità, anche dopo l'indipendenza del Kosovo, dopo le litigate con la Grecia e tutto il resto.
Che dire, la situazione indubbiamente è complessa.
La Macedonia, è piccola, praticamente tonda e quindi minimizza i confine con altri stati. Eppure riesce a confinare con (in ordine sparso):
Serbia. Sono amici. I Macedoni possono andare e venire dalla Serbia senza visto, e viceversa. In sostanza una faccia una razza, qui quando parlano dei serbi ne parlano da fratelli. Stessa cosa quando parlano dei croati peraltro. Qualche presa per il culo in più per gli Sloveni, visti un po’ come i milanesi possono essere visti da un napoletano, ma bonariamente. Gli unici ex-Jugoslavia di cui parlano male sono i montenegrini visti come lenti, fancazzisti, pigri e incivili. Vai a sapere, l’unico che ho mai sentito parlare è Savicevic. Che era lento, fancazzista e pigro ma era anche un genio!
Bulgaria. Relativamente amici, basta il passaporto per entrare, visto stampato al confine. Moltissimi legami storici e culturali, ma comunque sono visti come stranieri, nonostante la lingua sia praticamente la stessa, e etnicamente i macedoni siano più bulgari che serbocroati. A loro volta i bulgari non riconoscono il macedone come lingua, ma sostengono che è un dialetto del bulgaro (un po’ come Nico il sardo…). Piccolezze ovviamente.
Albania: qua vengono i dolori. Il 20 e rotti per cento della popolazione macedone è di etnia Albanese e musulmana, concentrata nelle aree al confine con l'Albania, con alcune provincie che arrivano all’80% di abitanti albanesi. Se c’è sostanzialmente amicizia con il resto delle repubbliche ex-jugoslave, verso gli albanesi c’è un odio solido e compatto da parte dei macedoni slavi. E anche una decisa segregazione razziale, nonostante siano più del 30% della popolazione di Skopje non ne ho mai conosciuto uno, tutti i colleghi, gli amici, gli amici di amici sono slavi. O stranieri, al limite. Nel 2001 gli albanesi hanno fatto una quasi rivoluzione (con relativi bombardamenti governativi sui villaggi dove si annidavano i terroristi) che è sfociata, grazie al solito appoggio dello zio Sam, in tutta una serie di leggi che tutelano la minoranza, quote negli enti pubblici, festività musulmane riconosciute come feste di stato… La maggioranza macedone vive questo come una imposizione intollerabile, con i vari ‘tornassero in Albania’ ecc. D’altra parte, come in Kosovo, gli albanesi si insediano e fanno un sacco di figli, quindi piano piano aumentano il loro peso etnico. Non so che sviluppi possa avere la situazione qui, indubbiamente però è problematica e molto legata a quello che può succedere in Kosovo. Speriamo che i geni della comunità europea che hanno appoggiato la dichiarazione unilaterale di indipendenza kosovara sappiano quello che fanno. Visti i precedenti nella zona è abbastanza lecito dubitarne.
Grecia: questa è la vera chicca. Se gli albanesi influenzano la politica locale e la società dall’interno, la Grecia si oppone ferocemente alla Macedonia a livello di politica internazionale. Gli hanno imposto di cambiare la bandiera poco dopo la creazione dello stato, perché utilizzavano un simbolo preso da reperti archeologici risalenti ai macedoni (quelli di Alessandro), peraltro effettivamente ritrovati in territorio greco. Non gli hanno consentito di chiamarsi Macedonia, per cui all’Onu formalmente la nazione si chiama “The Former Yugoslavian Republica Of Macedonia” – si, proprio come Prince – e in ordine alfabetico la trovate sotto la T. Questo perché si chiama Macedonia anche la regione nord-orientale della Grecia, e i greci sostengono che quella è l’unica e vera Macedonia, che Alessandro Magno era greco eccetera. Dal loro punto di vista è come se la Slovenia si fosse battezzata Friuli. Secondo me l’Italia non avrebbe rotto le balle allo stesso modo ma si sa, da noi tutto tarallucci e vino. Secondo i Macedoni il punto è che durante le
guerre balcaniche, quando la Grecia ha conquistato la attuale Macedonia greca, tutti gli slavi sono stati buttati fuori di peso (nella tabellina di wikipedia li trovate alla voce ‘bulgari’), e tutti i loro possedimenti confiscati – stiamo parlando di inizio 900. Quindi i greci starebbero facendo di tutto perché gli eredi reclamino quello che era dei loro antenati.
Peculiare che quando un Macedone ottiene un visto per una nazione Shengen, sul visto ci sia scritto ‘non valido per la Grecia’. Questo significa che se un macedone ottiene un visto italiano, durante il periodo di vitalità del visto può muoversi per tutta l’area Shengen ma non può andare in Grecia. Per quello serve un visto apposito, con code di mesi e controlli certosini.
In questi giorni la polemica si è riacutizzata, visto che Albania, Macedonia e Croazia dovrebbero essere invitate a unirsi alla Nato, ma la Grecia minaccia di mettere il veto alla Macedonia (cosa mai successa nella storia dell'alleanza atlantica) se questa non risolve una volta per tutte la questione del nome.
Se tutte queste informazioni vi hanno dato l’impressione che la situazione sia un colossale casino, beh, ci avete preso.
Certamente è triste constatare come anche l'Europa sia ancora piena di odi razziali, faide che durano da centinaia d’anni, ritorsioni etniche e religiose. Forse il modello prossimo venturo sarà quello del sacro romano impero, con una comunità europea ad occuparsi di scelte macroeconomiche e di politica estera, e una serie di staterelli fondati su base etnico linguistica (la Cecoslovacchia ha aperto la via, il Belgio sta seguendo) a esercitare la propria sovranità e a preservare gelosamente tradizioni, lingua ed etnia.
Non so se sia una cosa negative, certamente stride con quell’europeismo pieno di fratellanza che ci propinavano alle medie, quando il 1992 era il traguardo futuro in cui avremmo vissuto tutti felici e contenti. Sicuramente finché si tratta di scissioni incruente e civili non ci vedo nulla di male.
Stride comunque che paesi come Francia e Inghilterra, storicamente ma anche recentemente feroci nel reprimere qualunque movimento separatista o anche solo autonomista, si siano affrettati a riconoscere il Kosovo indipendente. Chissà che ne pensano a Belfast.