Aerei, treni e automobili

... che sarebbe il titolo originale di quel gran film che e' "Un biglietto in due" con John Candy e Steve Martin. Non che c'entri qualcosa, a voler ben vedere. Rieccomi a Skopje, dopo una settimana a dir poco frenetica con 8 aerei presi, 4 per tornare a casa nel weekend scorso, e 4 per andare a Riga giovedì e venerd ì per delle riunioni di lavoro. Un po’ troppo devo dire, anche per un amante degli spostamenti come me.
Tornare a Riga dopo poco più di un mese mi ha fatto un certo effetto: da un lato mi ci sento abbastanza a casa e mi muovo in un ambiente familiare, d’altra parte i limiti del nord mi si sono riproposti in tutta la loro scarsa accoglienza: giornate fredde e grigie (9 gradi ad accogliermi, partendo dai quasi 30 di Skopje), persone sempre poco amichevoli, sia gli sconosciuti – già, l’accoglienza nei negozi lettoni fa sembrare i valligiani della Val Brembana nati per il commercio – che in ufficio, dove tranne poche piacevoli eccezioni (con cui peraltro ho passato due ottime e piuttosto probanti serate) le reazioni sono state come minimo di scarso interesse. Certo la città vecchia è proprio bella (abitare in un posto triste e squallido ti fa apprezzare ancora di più le cose belle) ed attraversarla a piedi di sera per raggiungere il mio alloggio mi ha affascinato parecchio. E’ pur vero che lo stacco con la stagione estiva è quantomai brusco, ho lasciato ad agosto una città viva, animata ed affollata e ho ritrovato un vero mortorio, di mercoledì sera paragonabile a una Bergamo alta in mezzo alla settimana come vitalità.
Comunque dopo due giorni di lavoro intenso e due serate altrettanto intense (l’ultima terminata direttamente in aereoporto visto che avevo l’aereo alle 6 di mattina – inutile dire che del volo seguente ricordo poco) rieccomi a Skopje, sentendomi un po’ come quello di Snatch (oggi sono in vena di citazioni filmiche): travelgum, tappi per le orecchie, cinture, decollo, atterraggio, e via a ripetizione.
Domenica comunque ne ho approfittato per una (altra) escursione a Matka, che è un canyon poco fuori Skopje, con un lago artificiale sul fondo, decisamente suggestivo.
Ho tentato di arrampicarmi per il sentiero che sale per la ripida fiancata della gola, ma arrivato a un certo punto ho perso il sentiero un paio di volte, finchè sono arrivato in un punto dove non si riusciva a proseguire visto che il canyon boscoso sul cui fondo camminavo terminava in un cul-de-sac circondato da pareti rocciose. Per cui sono tornato indietro e mi sono incamminato sul lungolago, un sentiero scavato nella roccia che percorre tutta la costa per qualche chilometro, una specie di Via Mala pedonale a strapiombo sul lago, molto suggestiva soprattutto in una bella giornata di sole. Il lago purtroppo è molto basso di livello e abbastanza putrido visto che siamo alla fine dell’estate e le piogge non sono ancora arrivate, ma non si può pretendere troppo!

1 commenti:

lavale ha detto...

Train and boats and planes.
Era un album bello, dei Frank & Walters.

Mi ci hai fatto pensare tanto, come concept.

Grazie