Profonda Lettonia
Oggi prima gita fuoriporta, Sigulda (nome che sembra uscito da 'Le Città Invisibili' di Calvino), una cinquantina di km da Riga, verso l'interno.
Sensazioni contrastanti direi: la citta' veramente terribile, praticamente il nulla: una serie di fabbricati molto distanziati tra loro, senza un centro, nulla di più alto di un piano, nulla che desse l'idea di un paese (sui 10mila abitanti). Poi la neve e la totale assenza di persone davano un aspetto davvero desolato al tutto... insomma sceso dal treno ho pensato che avrei fatto meglio a starmene tranquillo al caldo a casa.
Ma lo scopo della gita non era vedere il paese, ma immergermi un po' nella natura, visto che Sigulda sta al limitare di un parco naturale ed è accreditata di bellezze paesaggistiche.
E in effetti appena abbandonato il centro (forse) abitato - nota che la prima foto e' la via principale, davvero - il paesaggio diventa interessante... il paese sta sull'orlo di una gola piuttosto larga scavata da un fiume (completamente ghiacciato of course), con un dislivello di un centinaio di metri dove sono riusciti pure a piazzare una pista da sci che parte da in mezzo alla città... d'altronde la cima più alta della lettonia sfora a fatica i 300 metri... fanno un po' quello che possono povere gioie. Comunque mi sono fatto una passeggiata di circa tre ore in mezzo ai boschi, salendo sulla sommità delle colline circostanti dove c'erano un paio di panorami belli sulla vallata, su sentieri ben tenuti ed attrezzati.
Insomma una bella giornata io e la natura, boschi brulli, neve, alcuni boschi di conifere, e praticamente neanche una persona. Bello ma faticoso camminare nella neve (bassa eh, sentieri battuti, comunque più fatica che camminare sulla strada), ovviamente sentiero perso un discreto numero di volte, ma fortunatamente la geografia era molto facile (colline, dirupo, due fiumi che chiudevano ad angolo retto), impossbile perdersi. Non impossibile preoccuparsi un po' di perdersi, non ritrovare il paese, essere assalito da un branco di lupi inferociti.... ah, la natura!
Per il resto la vita sociale continua ad essere molto internazionale (la poca che faccio, tra pigrizia e sociopatia...): venerdì serata con un australiano, un portoghese, un francese, un polacco e 4 russi... no, non e' l'inizio di una barzelletta.
Che altro dire, il lavoro prosegue abbastanza tranquillo, nonostante le ristrutturazioni continue pare che ci sia abbastanza da fare... vedremo cosa porterà il tempo, qui regna l’incertezza.
Sensazioni contrastanti direi: la citta' veramente terribile, praticamente il nulla: una serie di fabbricati molto distanziati tra loro, senza un centro, nulla di più alto di un piano, nulla che desse l'idea di un paese (sui 10mila abitanti). Poi la neve e la totale assenza di persone davano un aspetto davvero desolato al tutto... insomma sceso dal treno ho pensato che avrei fatto meglio a starmene tranquillo al caldo a casa.
Ma lo scopo della gita non era vedere il paese, ma immergermi un po' nella natura, visto che Sigulda sta al limitare di un parco naturale ed è accreditata di bellezze paesaggistiche.
E in effetti appena abbandonato il centro (forse) abitato - nota che la prima foto e' la via principale, davvero - il paesaggio diventa interessante... il paese sta sull'orlo di una gola piuttosto larga scavata da un fiume (completamente ghiacciato of course), con un dislivello di un centinaio di metri dove sono riusciti pure a piazzare una pista da sci che parte da in mezzo alla città... d'altronde la cima più alta della lettonia sfora a fatica i 300 metri... fanno un po' quello che possono povere gioie. Comunque mi sono fatto una passeggiata di circa tre ore in mezzo ai boschi, salendo sulla sommità delle colline circostanti dove c'erano un paio di panorami belli sulla vallata, su sentieri ben tenuti ed attrezzati.
Insomma una bella giornata io e la natura, boschi brulli, neve, alcuni boschi di conifere, e praticamente neanche una persona. Bello ma faticoso camminare nella neve (bassa eh, sentieri battuti, comunque più fatica che camminare sulla strada), ovviamente sentiero perso un discreto numero di volte, ma fortunatamente la geografia era molto facile (colline, dirupo, due fiumi che chiudevano ad angolo retto), impossbile perdersi. Non impossibile preoccuparsi un po' di perdersi, non ritrovare il paese, essere assalito da un branco di lupi inferociti.... ah, la natura!
Per il resto la vita sociale continua ad essere molto internazionale (la poca che faccio, tra pigrizia e sociopatia...): venerdì serata con un australiano, un portoghese, un francese, un polacco e 4 russi... no, non e' l'inizio di una barzelletta.
Che altro dire, il lavoro prosegue abbastanza tranquillo, nonostante le ristrutturazioni continue pare che ci sia abbastanza da fare... vedremo cosa porterà il tempo, qui regna l’incertezza.
1 commenti:
Che bellissimo così, come dire, verde Lettonia!
E bravo, bravo.
Bello anche il racconto fuori porta, un tocco di vita in questo grigio inverno etc.
No non è vero, non è grigio, ma tu te la passi comunque meglio ;)
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